Abstract
This paper tests a new model to study the Roman conquest and colonization of the Western Mediterranean. This recent model depicts Roman expansion as a more sustainable process than previously assumed, which tapped into, reinforced and integrated wider Mediterranean settlement trends. Contrary to what is assumed by traditional narratives, colonization did not entail the immediate destruction and restructuring of native landscapes — but rather the integration, opportunistic reuse, appropriation and development of previous land-uses and settlements. Two legacy datasets collected through pedestrian survey in the colonial territories of Cosa (Italy) and Tarraco (Spain) were used to test this model on a supranational scale. The analysis indicated that certain portions of the native landscape were possibly integrated into the Roman Empire without initial drastic changes being reflected in the settlement patterns or the landscape.
In questo contributo si propone un nuovo modello interpretativo del processo di conquista e di colonizzazione romana del Mediterraneo occidentale, che si rifà alla teoria che vede nell'iniziale espansione di Roma un evento inseritosi all'interno di un fenomeno demografico ed economico generalizzato, già in atto nel bacino del Mediterraneo. Dalla presente analisi si evince che la colonizzazione non comportò un'immediata distruzione del paesaggio locale, ma piuttosto un'integrazione e un utilizzo opportunistico delle risorse, infrastrutture o insediamenti rurali preesistenti. Partendo dal riesame dei dati raccolti in precedenti progetti di ricognizione di superficie, vengono di seguito presi in considerazione due casi di studio: la colonia di Cosa in Italia e quella di Tarraco in Spagna. Sulla base della distribuzione spaziale degli insediamenti, l'analisi qui proposta evidenzia come certe porzioni territoriali sembrino essere state assimilate all'interno dell'impero romano senza particolari modifiche iniziali del paesaggio.
In questo contributo si propone un nuovo modello interpretativo del processo di conquista e di colonizzazione romana del Mediterraneo occidentale, che si rifà alla teoria che vede nell'iniziale espansione di Roma un evento inseritosi all'interno di un fenomeno demografico ed economico generalizzato, già in atto nel bacino del Mediterraneo. Dalla presente analisi si evince che la colonizzazione non comportò un'immediata distruzione del paesaggio locale, ma piuttosto un'integrazione e un utilizzo opportunistico delle risorse, infrastrutture o insediamenti rurali preesistenti. Partendo dal riesame dei dati raccolti in precedenti progetti di ricognizione di superficie, vengono di seguito presi in considerazione due casi di studio: la colonia di Cosa in Italia e quella di Tarraco in Spagna. Sulla base della distribuzione spaziale degli insediamenti, l'analisi qui proposta evidenzia come certe porzioni territoriali sembrino essere state assimilate all'interno dell'impero romano senza particolari modifiche iniziali del paesaggio.
Original language | English |
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Journal | Papers of the British School at Rome |
DOIs | |
Publication status | E-pub ahead of print - 3-May-2024 |
Keywords
- landscape legacy
- rural settlement pattern
- field survey
- Roman conquest
- colonization
- Western Mediterranean
- Cosa
- Tarraco